ARTE E FILANTROPIA: DENTRO IL MONDO DELLE FONDAZIONI D'ARTE
Nel panorama dell’arte contemporanea esistono delle realtà che lavorano per proteggere e promuovere la cultura, ma spesso risultano meno conosciute di moltissimi altri soggetti operanti nel medesimo ambito: si tratte delle fondazioni.
Dagli Stati Uniti all'Europa, dall’Asia al continente africano, le fondazioni sono il cuore pulsante di una grande parte del mondo artistico: finanziano esposizioni temporanee, prestano opere a musei e altre istituzioni, indicono premi e supportano creativi emergenti.
Nelle prossime righe ne approfondiremo struttura e tipologie.
Chissà se, post lettura, qualche artista non le prenda in maggior considerazione per dare una svolta alla propria carriera?!
FONDAZIONI D’ARTE: COSA SONO
Partiamo innanzitutto dall’aspetto legislativo: le fondazioni sono organizzazioni dotate di personalità giuridica privata, regolata dal Codice Civile, che utilizzano il proprio patrimonio per la realizzazione di uno scopo lecito e di interesse collettivo. In ambito artistico gli obbiettivi sono la divulgazione, valorizzazione e promozione di forme d’arte e/o artisti.
È quindi scontato che, fin dalla sua costituzione, una realtà di questo tipo possieda una collezione d’arte o sia dotata di un patrimonio che le consenta di perseguire le proprie finalità.
Le fondazioni sono gestite da un consiglio di amministrazione e spesso vedono la luce grazie all’intuito e al mecenatismo di singoli collezionisti, famiglie facoltose, imprese o artisti con l’obiettivo di perpetuare la loro eredità culturale o di promuovere cause specifiche.
Fatte queste dovute premesse è bene ricordare che, al di là della somiglianza di intenti e di ambito operativo, esistono varie tipologie di fondazioni, anche se è difficile reperire vere e proprie definizioni su cui essere unanimemente concordi: noi abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza.
FONDAZIONI D’ARTE: TIPOLOGIE
Fondazioni dedicate a un singolo artista: nascono per preservare, archiviare e promuovere l’opera di un creativo. Ne sono esempi emblematici la Fondazione Lucio Fontana, la Fondazione Arnaldo Pomodoro o la Fondazione Piero Manzoni. Molto spesso queste organizzazioni favoriscono anche progetti di sostegno ad artisti emergenti sviluppando concorsi in attinenza con la poetica e la pratica del soggetto di cui sono portavoci.
Fondazioni per la promozione di un medium artistico: istituite per supportare la divulgazione e lo sviluppo di una precisa forma creativa come la Fondazione Fotografia di Modena, poi confluita nella più ampia Fondazione Modena Arti Visive: un vero e proprio centro di produzione culturale e di formazione professionale e didattica finalizzato a diffondere l’arte e la cultura visiva contemporanee.
Fondazioni d’impresa: costituite da aziende pubbliche o private per sostenere le proprie politiche di responsabilità sociale, oltre a conservare e valorizzare il patrimonio culturale della corporate come la Fondazione Pirelli.
Fondazioni bancarie: hanno come scopo esclusivo l’utilità sociale, lo sviluppo economico e sono strettamente legate al territorio in cui operano. Pensiamo, ad esempio, alla Fondazione Cariplo e ai numerosi contributi erogati a sostegno dell’arte e della cultura.
Fondazioni di “famiglia”: fondate per volontà di una o di più persone legate da vincoli di parentela al fine di perseguire scopi sociali o di preservare e dare continuità ad una parte del patrimonio, sempre da utilizzarsi per finalità solidaristiche. Pensiamo alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Fondazioni di partecipazione: soggetti giuridici atipici che racchiudono in sé elementi propri della fondazione e dell’associazione. Sono costituite da più entità, pubbliche o private, che condividono le stesse finalità. In ambito culturale ne è un esempio la FondArc, Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura di Velletri.
Fondazioni istituite da collezionisti: mirano a diffondere a un pubblico sempre più ampio piccole o grandi raccolte private, come la padovana Fondazione Alberto Peruzzo.
Dunque, negli ultimi anni, le fondazioni sembrano incarnare la modalità di organizzazione prediletta dai collezionisti, dai grandi imprenditori legati al mondo dell'arte e perfino dai musei che beneficiano così di una struttura gestionale più agile: le occasioni per i creativi emergenti sono perciò diventate davvero molteplici.
Basti pensare alla Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea, fondata nel 2010 dai collezionisti Giovanni e Valeria Giuliani con la direzione di Adrienne Drake, dedicata al sostegno, alla ricerca e all’esposizione della creatività attuale. Nello specifico artisti che non hanno mai esposto prima a Roma sono invitati a realizzare una personale inserendo anche lavori sviluppati appositamente grazie alla Fondazione che produce un catalogo monografico.
Esiste poi la Collezione Giuliani che si configura come un’entità giuridicamente distinta a cui molto spesso i creativi attingono per trovare ispirazione.
Un altro progetto interessante è quello istituito dalla Fondazione Elpis e denominato “Una Boccata d’Arte”. Aperta nel 2020 dall’imprenditrice e collezionista Marina Nissim, la Fondazione ha come scopo il supporto ai giovani artisti attuato tramite mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi su tutto il territorio nazionale.
Grazie a Galleria Continua e Threes, “Una Boccata d’Arte” coinvolge ogni anno 20 artisti di nazionalità differenti, 20 borghi italiani e 20 curatori per realizzare altrettanti progetti d’arte contemporanea in dialogo con il territorio e la comunità locale.
Dunque, come abbiamo fin qui descritto, le fondazioni pubblicano libri, cataloghi e saggi critici, contribuendo alla diffusione della conoscenza sull’arte e sui suoi protagonisti, organizzano conferenze, workshop e programmi educativi che coinvolgono non solo gli addetti ai lavori, ma anche un ampio pubblico, avvicinando le persone alla creatività e stimolando il dibattito culturale.
In un’epoca in cui la cultura rischia di essere mercificata, il loro ruolo è quindi più importante che mai: rappresentano uno spazio dove la cultura è sostenuta e promossa per il suo valore intrinseco, piuttosto che per il potenziale commerciale.
Sono, in definitiva, le guardiane di una ricchezza culturale che appartiene a tutti noi.
Personalità radio televisiva, digital content creator, scrittrice per diverse testate e autrice del volume “Arte Queer. Corpi, segni, storie” edito da Rizzoli, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata a ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha due grandi passioni: l’arte extra-europea e i diritti civili. Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media (Instagram e Tik Tok @artnomademilan).